Non si “vive”… si “sopravvive”!

Non si vive si sopravviveCamminando per strada, stamattina,  ho visto una macchina della Guardia di Finanza che parcheggiava e da cui sono scesi due uomini in borghese; non so dove andassero, ma mi è venuta spontanea una considerazione un po’ amara: chiunque avrebbero controllato, si sarebbe sentito “tradito” dallo Stato.
So bene che i controlli devono essere effettuati e che bisogna vigilare contro l’evasione fiscale, ma conosco il paese e i commercianti e artigiani che operano sul territorio del Centro Storico, e per il denaro che (non) circola da qualche anno a questa parte, neppure se per un anno tutti smettessero di emettere gli scontrini -supermercati compresi- si arriverebbe ad una somma tanto cospicua da annoverarla come un’evasione fiscale significativa. E riflettevo su quanto ci costasse, a noi contribuenti, la visita di questa mattina: viaggio (carburante e consumi auto) e trasferta per due persone (sempre che non vi fossero altre auto, spesso “civette”, con altri uomini). Magari questi soldi lo Stato se li poteva risparmiare o poteva spenderli meglio, perché se le due persone che ho visto scendere da quell’auto sono “dotate” di coscienza e di intelletto proprio, difficilmente faranno verbali a qualcuno perché da un po’ di tempo la “povertà” la tocchiamo con mano tutti, si percepisce nell’aria, e non credo che proprio loro non se ne accorgerebbero.
E’ cambiata la realtà di tutti i piccoli Centri e anche quella delle grandi Città: oggi si cerca di “sopravvivere” e spesso per farlo diventa necessario “arrangiarsi” con doppi o tripli lavori: perché non sempre si riesce ad essere pagati, perché tutti vogliono risparmiare e perciò “tirano” sul prezzo, e perché -oltre al cibo e alle medicine- ci sono sempre conti da pagare, a cominciare dalle rate del mutuo per finire, passando dalle bollette di utenze necessarie, al “fitto” per la propria casa da pagare o al proprietario, o allo Stato con la pesantissima IMU che è stata introdotta.
E fa rabbia vedere il portafogli vuoto, le carte da pagare e la Guardia di Finanza che ti bussa alla porta mentre tutti assistiamo continuamente al depredamento delle risorse dello Stato da parte della politica e da parte di uomini, eccessivamente pagati o fortemente disonesti, che dilapidano ciò che viene regolarmente pagato con il sudore della fronte.
Ieri leggevo che ci sono Paesi all’estero in cui si riesce a vivere dignitosamente con 350,00 euro al mese: in Italia si è “costretti” a vivere molto spesso con meno di questa cifra, eppure ancora non si “colpiscono” i grandi patrimoni. Continuano a “proteggere” delle lobbyes e dei personaggi senza curarsi che il Popolo è ridotto alla fame. Ma forse mantenere il Popolo in una situazione di “necessità” consente di non far vacillare il proprio potere, ecco perchè preferiscono “proteggere” quelli che il potere non glielo farebbero altrimenti esercitare…

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2 comments

  • Hello, guest
  • Non sono d’accordo col titolo della tua riflessione , e mi spiego non solo non si vive , neanche si sopravvive , purtroppo è cosi , e vedere come citavi prima i finanzieri in giro qui da noi è un incubo col peso fiscale che già stiamo sostenendo e un dato di disoccupazione ( parlo della calabria ) disastroso . Qui da noi , e forse nemmeno basterebbe ) ci vorrebbe l’istituzione di una zona franca , altro che finanza in giro . ormai siamo non alla frutta ma alle bucce della frutta

  • Non potevi usare una dialettica migliore, per esprimere il disappunto del popolo, siamo arrivati agli estremi: Verissimo si respira aria di quasi povertà, purtroppo non si parla di un singolo individuo, ma di un’intera popolazione. Non credo riusciremo più a risollevarci, tranne se lo Stato non approvi la legge del BARATTO. Sono disgustata, delusa e impaurita, che futuro aspetta ai miei figli e ai figli del popolo?
    Cosa gradita sarebbe se avete una soluzione fatemela pervenire.Grazie .