Montalto Uffugo: “voci di piazza” sulla campagna elettorale.

ComuneLe “voci di piazza” che fanno da contorno a questa campagna elettorale per le comunali non sono molto edificanti, almeno per quanto riguarda l’aspetto che più fa presa su l’elettorato di tutte le età: il lavoro. Pare che sia iniziato quel gioco di promesse a cui si assiste ogni volta che c’è una competizione elettorale, e che spudoratamente si faccia leva sulla necessità di trovare un impiego da parte di giovani alla prima esperienza, ma soprattutto sulla disperazione di chi è meno giovane e con una famiglia sulle spalle e ha perduto il proprio lavoro. A queste persone probabilmente basta la semplice speranza di poter portare a casa un pezzo di pane e farebbero qualsiasi cosa, figuriamoci dare un voto o procurarne altri fra i propri parenti. Non si fa la domanda “ma perché da giugno in poi?”, pensa solo che gli è stato assicurato che lavorerà, e questo gli basta.
Già, ma perché da giugno in poi? Non sarà che una volta passate le elezioni, “chi ha dato, ha dato, ha dato… chi ha avuto, ha avuto, ha avuto… scurdammuce ‘o passato, simm ‘e Napuli, paisà!”? Ma come si fa ad illudere una persona che vive un disagio così drammatico promettendo cose di cui non esistono certezze, o di cui addirittura si ha solo la certezza che non si potranno mantenere?
So di lanciare un appello nel vuoto, ma vorrei chiedere a tutti coloro che partecipano alle competizioni elettorali, a qualsiasi livello, di non dimenticare mai che vendere illusioni a chi ha bisogno di certezze è un crimine morale orribile.
E a voi che siete alla ricerca di un lavoro, giovani e meno giovani, raccomando di non lasciarvi abbindolare da false promesse, fareste solo il loro gioco. Non svendete la vostra dignità già calpestata dal corso degli eventi sfavorevoli che stiamo vivendo, ma elevatela per provare a costruire un futuro migliore, per voi e per i vostri figli.

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