Montalto Uffugo: tra proclami elettorali, povertà e buche ovunque.

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Mentre per la campagna elettorale per le Amministrative si fanno proclami che annunciano promesse di rinuncia all’indennità economica di Sindaco, Giunta e Consiglieri di maggioranza in caso di vittoria, in prossimità di questa Pasqua è guerra tra poveri per gli aiuti alle famiglie meno abbienti. Cittadini che lamentano di non avere avuto nemmeno 50 euro per fare la spesa, mentre -a loro dire- altri ne hanno avuto molti di più: “anche per i poveri c’è la serie A e la serie B!“, con questa questa la frase che mi ha accolto stamattina in piazza uno di loro. Sembra che la risposta ricevuta dall’Assessore al ramo sia stata sempre la solita, che in cassa non c’è nemmeno un euro.
Ma non solo questo.
Ho percorso qualche centinaio di metri e un altro Cittadino lamentava di essere stato quasi investito da un’automobile che proveniva contromano per scansare delle buche sull’asfalto. E che buche! “Per fortuna -gli rispondo- che prima delle elezioni sicuramente asfalteranno… o almeno così si spera, visto che si vocifera di un finanziamento ottenuto proprio per questo!
Mi spaventano i proclami, soprattutto quando si promette di rinunciare ai soldi (e non pochi, per giunta), perché mi viene sempre in mente quello che mi diceva mio padre: “ricorda che se un politico lascia da una parte, sicuramente prende dall’altra“. Non la voglio una simile promessa. Io voglio essere amministrato bene, con onestà e limpidezza, con impegno costante ed evitando sprechi, con gli occhi e le braccia sempre protesi verso chi ha bisogno e verso chi soffre. Questo voglio, e se questo mi viene dato è giusto che chi amministra venga indennizzato: sono soldi benedetti, ma devono essere solo quelli. I proclami e le promesse non servono a nessuno, e per chi vuole essere riconfermato -anche se con timoniere diverso- il banco di prova sarà la valutazione del proprio operato sino ad oggi, non cosa promette “se…“: e sarà l’elettorato a valutare e a scegliere.
Le buche nelle foto a seguire sono una testimonianza di quanta poca considerazione si sia avuta fino ad ora per tutti coloro che hanno lamentato questo stato di cose, a voce o per iscritto, e per tutti quelli che più silenziosamente hanno sopportato o bestemmiato con i finestrini chiusi.

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