Quelle strisce che non ci sono più…

Snapshot_40Montalto Uffugo, incrocio di via Mascagni con la S.S. 19 (meglio conosciuto come Bivio di Montalto). Ma quanto può costare il rifacimento della segnaletica orizzontale, visto che di un’utilissima rotonda non se ne parla proprio? Rifatto il manto stradale in occasione del passaggio del Giro d’Italia (un annetto fa, circa), non si è più provveduto a ridisegnare la linea di mezzeria e le corsie di incanalamento (così come si intravede nella foto), necessarie per evitare incidenti e per consentire -soprattutto andando dal Centro Storico verso Taverna-, di immettersi sulla S.S. 19 senza troppi rischi e in tempi brevi. Tra le buche che si moltiplicano e si ingrandiscono, e la segnaletica non presente in alcuni punti essenziali, la rete stradale principale dell’intero comune lascia a desiderare (quella interpoderale è meglio non citarla perché rasenta la vergogna).

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Il forte indebitamento dell’Ente, i tagli drastici da parte dello Stato, un tipo di scelte sulla gestione che ha privilegiato il “non in house”, priorità considerate secondarie e viceversa, e la crisi imperversante che costringe molti Cittadini a non pagare i tributi, sono certamente alla base di questo e di tanti altri disservizi sul territorio.
L’unica cosa che un po’ mi consola (ma è una magrissima consolazione) è che uscendo dal territorio comunale, anche la limitrofa e blasonata Rende non se la passa meglio con le strade, sia per quanto riguarda la S.S. 19, sia per le strade interne, soprattutto quella che porta verso l’Unical e verso Arcavacata. Anche lì, strade un tempo interpoderali e oggi frequentatissime vie di accesso all’Università e alle frazioni sempre più popolate, sono piene di buche grandi e profonde che non pochi danni arrecano alle auto che sono costrette ad attraversarle. Ma il “mal comune, mezzo gaudio” è solo un modo per darsi una inconsistente consolazione: la verità è che il vecchio modo di fare politica e di concepire l’amministrazione dei territori sono stati fallimentari e necessitano di una drastica inversione di tendenza. Bisogna cominciare ad imparare a saper dire “no” alle troppe pressanti richieste di chiunque e per qualsiasi cosa, e dare priorità a ciò che è il bene comune di un’intera comunità, senza privilegiare nessuno.
E in ogni caso, tornando alla segnaletica orizzontale dell’incrocio citato all’inizio, rifaccio la domanda: ma quanto può costare rifare quelle indispensabili strisce? E troviamoli questi soldi, perché immagino che non siano cifre da capogiro…

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