“E se Tu non nascessi, Gesù?”

Non lo so se hai ancora voglia di venire a nascere per poi morire su questa terra che continua a non rispettarti, per questo mondo che guarda solo in una direzione, ma che non è la tua. Non so se l’uomo è (se noi uomini siamo… se io sono…) meritevole di questo tuo continuo gesto d’amore, considerato che ovunque ci sono guerre, si continuano ad uccidere donne e bambini, si continua ad arricchirsi sfruttando la terra e le persone senza provvedere al loro sostentamento e al rispetto dei loro più elementari diritti. Non so, piccolo Bambino che insisti nel tuo credere nell’uomo, se ne valga veramente la pena…
Anche questo giorno che dovrebbe essere solo gioia per la tua nascita, ovunque è diventato un momento per una frenetica corsa ai regali, alle abbuffate e alle vacanze: niente che in qualche modo si ricolleghi a te, ma tutto legato al “pretesto” della tua nascita. Tu, il Figlio di Dio, sei diventato solo un “pretesto”, nonostante in altri angoli del mondo ci siano bambini, proprio come te, che muoiono per malattie da noi considerate al pari di un raffreddore e per la mancanza di quello che noi, a tavola, consideriamo “scarto” e gettiamo nel secchio dell’umido.
Si, caro piccino, Natale è diventato solo questo, niente di più.
Ti passo questa informazione perché in alcuni momenti ho la sensazione che tutto ciò che accade qui, su questa terra a cui evidentemente sei tanto legato, non “arrivi” nei “notiziari” lassù nel cielo e probabilmente tu non sai che oggi sono morte quasi cento persone in fila per comprare il pane… “il pane”, capisci? Non armi per andare ad uccidere, ma il pane per sfamare la propria famiglia, i propri figli… e tutto perché ciò che dovrebbe essere “servizio” per la collettività è diventato ovunque una fonte di potere a cui -una volta seduti sulle poltrone di comando- nessuno vuole più rinunciare.
Come farai a nascere, stanotte, sapendo che l’amore che hai predicato in questi duemila anni è percepito come una favola, come un qualcosa che “si racconta”, non come un traguardo cui aspirare?
Io lo so che Tu sei per il “libero arbitrio”, ma ti posso garantire che in questo momento sarebbe opportuna una tua “dittatura”, magari inviando una sorta di “virus” attraverso l’etere, via wireless, proprio come tutte le onde che ogni giorno il nostro cervello assorbe e che, probabilmente, sono decisamente dannose per la salute, oltre che assolutamente “remunerative” per coloro che le sfruttano per la profonda adorazione verso il dio denaro. Pensaci, sei ancora in tempo a cambiare “le carte in tavola”…
Immagina come potrebbe reagire il mondo se si diffondesse la notizia che “il Bambinello ha deciso di non nascere per questo Natale!”… Sarebbe la notizia dell’anno e, chissà… forse -finalmente- faremmo tutti una pausa di profonda riflessione…

0
2

2 comments

  • Hello, guest
  • E’ vero oggi la falsità ci copre la faccia col suo velo sottile! Siamo falsi come quel Giuda che lo tradi’, siamo tutti avvolti da un “buonismo” che alla prima occasione si trasforma in un pugnale pronto a colpirti alle spalle.
    Oggi vogliamo far credere di vivere in grande armonia col nostro “prossimo” che di prossimo ha solo il posto in classifica per essere pugnalato alle spalle alla prima occasione giusta! Siamo sempre pronti a, come si suol dire, lavare la faccia con le belle parole e nel frattempo la mente gia’ spazia sul famoso taglio e cucito che sappiamo fare benissimo sulla pelle degli altri! Allora mi chiedo: Ma questo è Natale? No caro Giancarlo no questo non è Natale è una grande farsa, è parte della grande commedia della vita che si continua a recitare ogni giorno, allora tanto vale che anche “questo” che dovrebbe essere un giorno diverso, speciale, si debba classificare come normale routine! Penso proprio che se ogni persona riflettesse un tantino in piu’ prima di sentenziare, se guardassimo di piu’ i nostri difetti e meno quelli degli altri, se facessimo entrare nel nostro vocabolario la parola “Perdono”, sicuramente il mondo sarebbe diverso, forse non ai livelli di come lo vorrebbe “LUI” ma sicuramente riusciremmo a raggiungere un livello di convivenza superiore a quello attuale, allora si che la “SUA” nascita sarebbe una festa vera, allora si che il nostro cuore si riempirebbe della vera gioia del Natale, allora si che ogni persona riuscirebbe a togliersi dal volto quel famoso velo sottile!

    • author

      Tutto vero quello che dici, Federico. Vero e saggio. Nella parte dedicata al perdono, mi rendo conto che tante volte diventa davvero difficile perdonare chi ripetutamente, gratuitamente e senza crearsi mai alcun tipo di problema ha continuato a ferire, inveire e -in un certo senso- uccidere.
      Lo dico anche sulle mie spalle perchè ho provato il sapore amaro del “male” fatto senza alcun motivo, per il puro gusto di farlo, e quello fatto per convinzione di essere nel giusto, ma senza mai dare la possibilità di far comprendere che le cose non stavano esattamente come si pensava. Io credo che il perdono sia qualcosa che, si, deve nascere da dentro, ma che necessita anche il pentimento da parte di chi ha commesso l’errore. Io ho chiesto scusa anche quando ho subìto dei torti, in passato, e ne sono contento, ma quando vai avanti con gli anni, anche la pazienza e la voglia di stare dietro a tante cose, ti passa e non hai più quella naturalezza e quel desiderio di “fare pace”. Sinceramente, l’unica persona con cui vorrei fare pace, sono io stesso: ho talmente tante cose da farmi perdonare, che non saprei proprio da dove cominciare e per questo, evito di chiedermi scusa… e poi vorrei potermi inginocchiare dinanzi a mio padre per chiedergli scusa di un peso che porto dentro da troppo tempo, ma… purtroppo questo non è più possibile, ormai…
      Di tante altre situazioni ho scelto di “ignorare”, piuttosto che pensare al perdono… e di qualcuna ho persino deciso di “ricordare” per evitare che mi venga in mente di perdonare. Si, il Natale non lo sento più dentro di me neppure come aspirazione, probabilmente… ma tante cose e tante persone hanno contribuito a far si che io indurissi il mio cuore…
      Grazie per quanto mi hai scritto…