Anonimato: paura o strategia?

Anonimato

In passato ho scritto sotto pseudonimo sia su un Blog, sia su una Pagina Facebook, con notevole visibilità in entrambi i casi: 80.000 visitatori sul Blog, oltre 3.000.000 di visualizzazioni sulla Pagina e con circa 7.000 utenti attivi. Una delle regole ferree alle quali mi sono sempre attenuto e che ho preteso venisse rispettata da tutti, è stata quella di usare un linguaggio adeguato ad un Social e di non offendere mai le persone rispettando tutti e il pensiero di tutti.
anonimoIn questo ultimo periodo leggo spesso commenti o “stati” su Fb che mi lasciano alquanto perplesso, sia per il linguaggio usato che per i contenuti spesso offensivi verso le persone a cui sono diretti. Mi domando quale sia la motivazione reale che spinge una persona (o più persone) a nascondersi dietro un Gruppo o dietro un nickname fasullo al solo scopo di inveire contro altre persone o contro le loro. Perché non metterci la faccia ed il proprio nome e cognome? E’ per paura? E’ una strategia? Qualunque possa essere la motivazione, resta il fatto che non ci si debba illudere di poter dire qualsiasi cosa o di offendere le persone pensando di farla franca semplicemente perché ci si sente al sicuro dietro una maschera o un nome falso: ogni collegamento in rete ha un piccolo codice fiscale (indirizzo IP) che rimane scritto come se fosse una firma indelebile e ben leggibile, perciò rintracciabile dalle Autorità di Polizia. Se proprio si ha intenzione di manifestare le proprie idee, il proprio dissenso o il proprio appoggio a qualcuno o a qualcosa, è infinitamente meglio servirsi del proprio profilo ufficiale: nome, cognome e foto identificativa, utilizzando un linguaggio appropriato, magari impetuoso, ma corretto e rispettoso degli altri. Questo rende onore al coraggio di esprimere le proprie idee e diventa sinonimo di correttezza, quella che tanto spesso viene rinfacciata come mancante ai destinatari dei propri commenti anonimi.
Concludo con una frase del filosofo francese Voltaire che diceva: “Non condivido la tua idea, ma darei la vita perché tu la possa esprimere“. Ecco, in questa frase è racchiuso il senso del rispetto per la libertà altrui, ma nel contempo la vera essenza della propria libertà.

0 comments

  • Hello, guest