Perchè voto il Movimento di Beppe Grillo.

Dopo aver vissuto buona parte della mia vita (o quasi tutta, non saprei), eccomi arrivato alla vigilia di un’altra tornata elettorale per eleggere il Parlamento. Qualcuno mi ha chiesto perché mai sono così… diciamo “arrabbiato” (per educazione, ma non è propriamente esatto). Bene, è presto detto.
Quando ho aperto la mia attività, non essendoci ancora quelle agevolazioni tipo “prestito d’onore”, mi sono dovuto obbligatoriamente indebitare; e per essere persona corretta ed onesta, ho seguito tutte le indicazioni di Legge, tutte le regole, a cominciare dalla fatturazione di ogni piccolo o grande prodotto acquistato, dalla merce alle attrezzature, alle licenze dei molteplici (e costosissimi) software da installare sui diversi pc utilizzati. A questo, per un triennio, si è aggiunto l’altrettanto costoso smaltimento dei rifiuti speciali che ho rigorosamente fatto per ogni goccia di acido utilizzato. Tutto questo ha innescato una serie di cose che, unite a vicissitudini varie frutto di eccessiva disponibilità verso gli altri, mi hanno costretto, negli ultimi anni, a pagare gli F24 “per cassa”, cosa non più consentita per gli oneri di impresa, e per i quali -mi spiegava la mia commercialista- incorrerò in verifiche e sanzioni (si badi, per pagare le tasse, non per evaderle…), tanto che anche le banche presso cui andavo a pagare mi facevano firmare un foglio per esonerarle dalla responsabilità. Non solo. Non condividendo i vari condoni che si sono succeduti, non ho mai voluto aderire (neppure a quello tombale); non condividendo quell’assurdità che si sono inventati e che porta il nome di “studi di settore”, non sono mai stato “congruo” e “coerente” perché esserlo voleva dire falsare i miei bilanci a favore dello Stato, ossia dichiarare molto di più di quello che in effetti io guadagnavo (a dire il vero -ancor peggio-, molto di più di quello che io incassavo) e anche per questo mi è stato preannunciato che riceverò una multa per ogni anno da quando sono entrati in vigore.
Se solo avessi evitato i software originali e lo smaltimento della metà dei rifiuti speciali prodotti (perché pare che non se ne smaltissero, almeno allora, nemmeno il dieci per cento), oggi potrei starmene con una gamba sull’altra e non sull’orlo del baratro della disperazione.
Mi fermo qui perché non avrebbe senso andare oltre a raccontare le vicissitudini ulteriori e ben più gravi; ma ogni volta che sento di quanti milioni di euro hanno rubato alcuni personaggi, di quanti soldi prendono di rimborsi elettorali, di quanti soldi prendono per non fare nulla (o quasi) talune dirigenze dell’apparato pubblico o tanti personaggi a capo di discutibili carrozzoni, la rabbia che mi assale mi fa venire crisi di ansia che spesso sfociano in pianto di rabbia (e fin qui, è ancora sopportabile). Quando penso a questo e poi penso alle mie figlie, a ciò che non posso fare per loro, dall’esaudire un desiderio al garantire l’ordinarietà quotidiana, e penso a come questi cialtroni non abbiano neppure idea di cosa possa significare la parola “bisogno”, di cosa possa significare la parola “disperazione”, o di come non si sentano minimamente responsabili di tutti i suicidi di persone oneste che non hanno retto alle cartelle di Equitalia, ai pignoramenti delle banche, alla semplice vergogna di essere chiamati da una società di recupero credito, la sola voglia che mi viene è quella di averli tra le mani per soli cinque minuti a testa per fargli sentire come ci si sente senza riuscire a respirare…
Finchè avrò la forza di farlo, io voterò sempre! E questa volta non posso non votare Grillo, sono troppo arrabbiato… E che non mi si dica che è un errore, non vedo altre persone da poter votare, “arrabbiate” come me e capaci di capirmi…