Passaggio a livello di Taverna: Montalto “terra di conquista”.

Passaggio a livello di Taverna Montalto terra di conquistaDa un po’ di tempo non capisco bene come mai, quando sul territorio del nostro Comune insorge qualche problema, le “priorità” da salvaguardare sono sempre quelle degli altri, quelle dell’intera Regione, quelle dei colossi industriali, quelle dei colossi dell’energia, quelle di qualunque “mammasantissima” si affacci su Montalto Uffugo.
Il Porto di Gioia Tauro deve essere collegato con l’alta velocità alla costa adriatica ed esiste “solo” la tratta ferroviaria che attraversa il nostro Comune? Bene. RFI provveda a realizzare l’opera senza creare disagi alla popolazione del luogo e l’Amministrazione Comunale si impegni in prima persona e con tutte le forze che la legge le consente per garantire che venga innanzitutto salvaguardata la dignità e l’economia dei suoi concittadini, e poi, eventualmente, che il resto del mondo possa realizzare i suoi progetti.
RFI ha già sufficiente arroganza nel pretendere di imporre i suoi progetti, non credo sia necessario dargli manforte, neppure provando a spiegare le sue ragioni, che possono anche essere le migliori del mondo, ma che non devono ledere i diritti di nessuno.
Per denaro e invocando continuamente la parola “progresso” loro perseguono una strada che non è accettabile già solo come Amministrazione perché impone al territorio un sacrificio non giustificabile. Che si imponga, invece, il progetto fatto redigere dal Comitato, e che non si inventino scuse: RFI non deve diventare la nuova “Terna” sul nostro territorio imponendo solo le sue scelte.
Questo progetto di potenziamento del Porto di Gioia Tauro, peraltro, nasce con troppi anni di ritardo e sarà un’ennesimo buco nell’acqua, ma questi sono problemi di cui si potrà discutere in seguito, quando il tempo e i fatti, ci mostreranno la “conta” dei danni. Oggi quello che è necessario, soprattutto per dare certezze alla cittadinanza che è direttamente coinvolta in questo nuovo scempio sul nostro territorio, è che l’Amministrazione cammini compatta accanto a loro e che ne faccia propria la protesta, non certamente che si provi a giustificare ed avallare progetti per il solo “pericolo” di perdere i fondi europei. Che si perdano, se chi li deve usare pretende di attraversare i territori come “conquistatori” e non come “ospiti” educati e rispettosi!
Il Sud, la Calabria, Montalto Uffugo, hanno “già dato” abbastanza: adesso è ora di prendere in mano la bandiera del territorio e di difenderlo, senza “se” e senza “ma”!

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