Da Montalto a S. Benedetto: strada ridotta alla “preistoria”.

Non mi sarei stupito, ieri, se di colpo mi fosse comparso davanti, minaccioso, un uomo primitivo con la clava!
Partendo da Montalto Uffugo (Cs), dovevo recarmi a Marri, una frazione di San Benedetto Ullano a pochi km di distanza, e perciò mi sono avviato dalla solita strada, passando per le frazioni di Parantoro e Vaccarizzo. Si, sapevo che negli anni scorsi una frana aveva interessato un tratto di quella strada che mi sembra sia provinciale, ma essendo passato così tanto tempo e vivendo in una Nazione cosiddetta “civile”, ho “osato” pensare che tutto fosse stato ripristinato (anche perché non ho trovato segnaletica che dicesse il contrario). E in effetti si passa -quell’abbassamento incredibile del terreno che si era verificato, è stato ricollegato nei punti interessati con materiale di riporto-, solo che sembra di trovarsi di colpo nella preistoria, tanto che ho temuto di rimanere affossato nel fango. L’unico segnale di interruzione l’ho trovato (ma per chi proveniva dal senso contrario) a Piano dei Rossi, già nel Comune di San Benedetto Ullano.
Non ho ancora ben capito l’utilità reale delle Province, ma se non si è in grado di intervenire con urgenza e concretezza là dove si presenta una necessità, non sarebbe davvero il caso di sopprimerle, senza esclusione alcuna? Tra le altre cose, ho sempre la netta sensazione che la diversificazione del territorio per le calamità e le problematiche in genere non sia solo un fatto “geologico”, ma soprattutto di “opportunità” da parte della Politica. Se fosse avvenuto in un Comune più “di grido” si sarebbero immediatamente attivati per trovare i fondi e per realizzare i lavori ancora meglio di come furono eseguiti all’origine, magari arrivando persino ad allargare la carreggiata. Per tutti gli altri, invece, con la scusante che “non ci sono i fondi”, solo “rattoppamenti” -ove facciano almeno quelli- o eterni cartelli ed ordinanze di accesso e traffico vietato.
Eh, si! E’ un’idea che ormai non mi toglie più nessuno del fatto che i Cittadini siano suddivisi in fasce, alcune affiancate, altre in un vero e proprio susseguirsi di sottoinsiemi in ordine di “importanza”: a fasce, partendo dal basso, proprio come gli uomini primitivi, sino ad arrivare agli “imperatori” passando per caporali, colonnelli, generali e Parlamentari.
Ciò a cui devono stare attenti questi politicanti incompetenti o eccessivamente abituati ai “particolarismi”, è che sulle strade dissestate, scoscese, interrotte e persino per i campi, le auto non riescono a circolare, ma la gente a piedi e i mezzi “cingolati” si… e prima o poi se ne renderà conto anche il Popolo. E allora sarà “dolore e stridore di denti” perché il “riscatto” della propria dignità e la riconquista di ciò che gli è stato tolto è un diritto al quale il Popolo non rinuncerà a lungo…

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