Ancora una volta, “Grazie, ragazzi!”.

Ancora una volta, “Grazie, ragazzi!”.

Oggi è stato l’ultimo giorno di una delle più belle esperienze che ho fatto nel corso della mia vita, di un anno trascorso -di lunedì in lunedì- con un gruppo di quindici allievi con difficoltà legate a delicate patologie, ma semplicemente splendidi.
Il ruolo di insegnante non me lo sento addosso, non credo mi calzi affatto, perché non sono capace di creare, innanzitutto, quel distacco talvolta necessario con gli allievi per ragioni didattiche, e poi perché non ne ho i titoli accademici, seppure -nello specifico- la mia esperienza sul campo era l’unico requisito necessario.
Non sto qui a ripetere cose che ho già detto in altra occasione, non mi sembra il caso. Voglio solo dire che sono felice per i risultati raggiunti (quelli che per me contavano veramente) contro ogni aspettativa più ottimistica, e che da oggi, come mi ha detto singhiozzando in lacrime una delle allieve, i lunedì non saranno più uguali…
Ancora una volta, “Grazie, ragazzi!”.

(lunedì 23 luglio 2012 alle ore 20.39)

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