Silenzio assordante sui nomi dei dieci Consiglieri Regionali.

Silenzio assordante sui nomi dei dieci Consiglieri Regionali

Guardia di Finanza 1C’è un assordante silenzio circa i nomi dei dieci Consiglieri Regionali coinvolti nell’inchiesta sui rimborsi ai partiti. Non si fanno nomi e nessun Tg oggi ha parlato della notizia. Cosa succede all’informazione? Non trapelano neppure i soliti pettegolezzi che in questi casi hanno viaggiato sui telefonini di amici via sms o via telefonate del tipo “te lo dico, ma ti raccomando, non dirlo in giro”. E’ decisamente calato un silenzio inusuale per il tipo di accadimento, quasi come se si volesse negare che stia succedendo anche qui da noi, in Calabria, che alcuni Consiglieri Regionali hanno abusato dei soldi pubblici.
Premetto che per principio sono convinto che si è innocenti fino a colpevolezza dimostrata, ma la notizia pubblicata ieri da tutti i quotidiani -online e su carta stampata- sembra non lasciare dubbi quantomeno sul fatto che “qualcuno” abbia chiesto ed ottenuto persino il rimborso dei “gratta e vinci” o dei biglietti di ingressi in locali particolari o per viaggi apparentemente “poco istituzionali”, eccetera. Allora perché di colpo non se ne parla più? Forse c’è la possibilità che si possa sperare in un “pesce d’aprile” fatto con ritardo? Magari, io dico! Sarebbe bello se domani non dovessimo vergognarci di esponenti politici a cui abbiamo dato il nostro voto, ma semmai di qualche buon tempone che avesse voluto divertirsi con uno scherzo piuttosto pesantuccio. Ma purtroppo non sarà così e questo silenzio continuerà ad avere un peso piuttosto imbarazzante, così come molti di noi calabresi si sentiranno in imbarazzo per quei nomi che inevitabilmente saranno resi noti e che potrebbero lasciarci molto sorpresi, oltre che fortemente indignati.
Ancora una volta la “politica” avrà subìto una triste sconfitta, ancora una volta la Calabria avrà subìto una mortificazione che non meritava.
Paradossalmente, nonostante la rabbia iniziale, tutto sommato non mi dispiace che in dieci (almeno per il momento) siano caduti nel tranello teso dall’ingordigia di avere sempre di più e di abusare della propria posizione, poiché noi avremo una ragione di più per ricordarci di loro quando si tornerà a votare, e i partiti non potranno non tenerne conto quando andranno a formare le liste elettorali.
Chissà, magari sarà stata una buona occasione per rinnovare la classe dirigente di questa Calabria che non riesce a tirare fuori tutto il suo orgoglio e le sue capacità di trasformarsi come regione, come territorio, come popolazione, e divenire un’oasi da visitare, piuttosto che un “rifugio” e una “terra di conquista” per gente senza scrupoli o per politici altrimenti “finiti” sul proprio territorio.
Che peccato, però, continuare a scoprire, giorno dopo giorno, che la tendenza generale di chi entra in politica è quella di “prendere” invece che “dare”.