Si agli F35: viva l’Italia!

Si agli F35 viva Italia

Dopo la votazione al Senato che ha palesemente detto si all’acquisto degli F35 (a parte il M5S, SEL e alcuni dissidenti del Pd), in molti si domandano quante altre cose si sarebbero potute fare con quei soldi. Quante Scuole, quanti Ospedali, o quante tasse in meno rispetto a quelle che andremo a pagare già nei prossimi mesi, quando non potranno fare a meno di una manovra correttiva dei conti.
La mia domanda è un po’ più semplice, più “terra terra”, come si suol dire, più diretta, forse… Chi, quanti soldi ha preso e a che titolo per far si che questa votazione si concludesse con questi risultati? Perché tutto questo interesse a spendere soldi in armamenti, così come in tante altre cose inutili, ma sempre “super votate”? Veramente si può immaginare che su un business di tale portata non ci siano dei “venduti” che hanno spinto (e magari anche votato) per l’acquisto di inutili aerei da guerra (peraltro anche difettosi, a quanto sembra) che altre grandi nazioni, molto più lungimiranti di noi, hanno disdetto? E se per qualche elicottero venduto in India si sono scoperti scandali costati qualche “testa”, è immaginabile che in questo caso non ci siano tante altre “teste” che dovrebbero cadere? Ci sarà qualche coraggioso Giudice super partes che, con l’ausilio della Guardia di Finanza in veste anch’essa super partes, apra un fascicolo sufficientemente capiente per inserirvi tanti nominativi da passare al setaccio per verificare quanto più possibile per scoprire se tutto sia stato fatto alla luce del sole e si sia trattato solo di un gravissimo errore di valutazione e di scelte, o non di un eclatante ed enorme caso di corruzione, concussione e chi più ne vuole più ne metta?
Lo so, in tanti penseranno che le mie siano idiozie e che -soprattutto quanto sto per continuare a dire- auspico cose che nessuno vuole, ma più passano i giorni e più mi rendo conto che l’Italia, il nostro amato Paese, si potrebbe salvare solo se ci fosse qualcuno in grado di azzerare tutto, ma proprio tutto, e ricominciare d’accapo, valutando le persone per ciò che sono e non per ciò che hanno, rimettendo ordine e disciplina nei conti dello Stato, riportando equità sociale, economica e di prospettive. Si, di prospettive, ridando a tutti le stesse possibilità a prescindere se si è “il figlio di” o se non si conosce il padre e la madre. Una dittatura? Forse ci vorrebbe proprio, se non altro per far comprendere a tutti cosa avevano conquistato i nostri padri e come siamo riusciti a distruggerlo.
Abbiamo acquistato armi come se dovessimo andare in guerra, eppure per Costituzione noi la guerra la ripudiamo. Aerei e sommergibili -e a pensarci bene, ancora mi domando dove abbiamo “parcheggiato” questo sommergibile tedesco che ci ha venduto la Merkel- che a nulla servirebbero se qualcuno ci attaccasse veramente. Che poi, parliamoci chiaro: a chi verrebbe in mente di attaccare un Paese come il nostro, prossimo alla rovina e acquistabile con quattro soldi non appena ci declasseranno ancora una volta o l’Europa ci abbandonerà dopo che avremo stupidamente ricomprato il nostro debito con l’estero?
Io sarò anche un idiota, ma per l’ennesima volta non mi cambierei con nessuno di quei senatori che oggi hanno detto “si” all’industria della guerra.