Renzi e Grillo: due pesi e due misure.

Renzi e Grillo due pesi e due misure

L’esperienza appena iniziata del governo Renzi dovrebbe insegnare almeno una cosa: il prezzo di quella cosa che pretendiamo a tutti i costi e che risponde al nome di democrazia, va pagato, per quanto alto ed esagerato possa essere. Tra gli “inutili” politici del passato, tra quelli che sono oggetto di scandali per le più svariate ragioni, tra quelli che nelle pieghe della loro integrità nascondono conflitti di interesse o forti legami con provvedimenti “ad personam” adottati con precedenti governi, sono veramente in pochi a salvarsi dalle critiche provenienti dalla politica stessa e dalla società civile per gli uomini che ha accettato di avere accanto, tra Ministri, Vice Ministri e Sottosegretari. Ora: se Grillo pretende che la sua formazione sia “depurata” da coloro che a suo avviso non sono in linea con il pensiero e le strategie del M5S, viene indicato come un despota, un fascista; se Renzi non riesce ad impedire l’ingresso al governo di uomini del suo o di altri partiti che non sono ritenuti “adatti” per le più svariate motivazioni, seppur tra mugugni e malumori, si prosegue il cammino insieme. 

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Precisando ancora una volta che Renzi non mi piace, è evidente che nel ragionamento non si possono adottare due pesi e due misure, così come risulta evidente che in entrambi i casi c’è un prezzo alto da pagare se si vuole andare avanti e provare a realizzare i propri programmi di partito o di coalizione. La domanda è: meglio fare come Renzi e portarsi dietro personaggi “scomodi” imposti dalle vecchie logiche, o apparire dispotici e agire come Grillo pur di essere pronti a realizzare il proprio programma senza doversi guardare le spalle all’interno qualora l’elettorato dovesse dargli la maggioranza?
Capisco tante critiche a Grillo, ma non mi piacciono i falsi moralisti, coloro che difendono un’idea solo perchè proviene da una parte politica, a prescindere da come viene messa in atto. Il PD dovrebbe ragionevolmente togliere la fiducia a Renzi oggi stesso e ammettere di avere sbagliato, se non fosse che la testa dura della sua linea di comportamento l’avrebbe perseguita chiunque fosse stato incaricato al suo posto. Sicuramente avrebbe fatto più bella figura se avesse lasciato proseguire Letta o se ne avesse ammesso il fallimento chiedendo al Presidente della Repubblica di sciogliere le Camere.
In questa fase, nonostante tutte le pecche, nonostante gli “agitatori” contro il M5S e gli approfittatori di turno a destra e a sinistra, Grillo mi appare come l’unica soluzione possibile per ricominciare con presupposti nuovi e più sostenibili dal nostro Paese. Nel frattempo, magari usando lo zucchero -e sperando che si tratti di una pillola e non di altra tipologia di “farmaco” e anche più dolorosa-, proviamo ad “ingoiare” le prime mosse del finto rottamatore Renzi in attesa che venga rottamato lui stesso.

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