Quando si tocca la “casta”…

Quando si tocca la casta

C’è poco da fare: quando si tratta di toccare la “casta”, in un modo o in un altro, ecco che se non si rifiuta direttamente il Parlamento o il Governo, è pronta ad intervenire la Consulta. E quando proprio occorre, ecco in campo quel Presidente della Repubblica che mai avrebbe accettato un altro mandato, ma che è ancora lì -prima volta nella storia della nostra Repubblica- a “circoscrivere” il numero di persone che dovranno decidere sull’acquisto degli F-35 (come a dire “questi aerei s’hanno da comprare”!).
Poco importa, quindi, se l’Italia non riesce ad uscire dalla crisi e dal suo debito pubblico alle stelle; poco importa se gli italiani -quelli che non godono di alcuna protezione per mancata appartenenza alla “casta politica”, i pensionati, le famiglie monoreddito o completamente prive di reddito, i giovani e i meno giovani disoccupati- arrivano a stento alla fine del mese o, ancora peggio, alla fine della giornata; poco importa se ogni giorno la disperazione ci consegna un nuovo suicidio; poco importa se la Scuola, la Sanità, i Servizi Sociali sono allo sfascio. Ciò che conta è che non vengano toccati i privilegi e i lauti stipendi della casta, e che siano lasciati dove stanno tutti i carrozzoni creati per garantire potere e denaro a chi della politica ne ha fatto un uso distorto esclusivamente volto al proprio arricchimento.
E si infastidiscono quando gli viene sbattuto in faccia che non è giusto, soprattutto in tempi così drammatici, continuare ad inveire sulla povera gente, che bisogna necessariamente mettere le mani  nelle “loro” tasche (dove sono stati indebitamente depositati i “nostri” soldi) ed evitare inutili spese a fronte del giusto provvedere a quel minimo cui tutti gli italiani hanno diritto.
Certo, si infastidiscono e lo fanno pure con la faccia da “vittima”, ma noi siamo stanchi. Stanchi di dover sopportare quei sorrisi a trentadue denti ogni volta che appaiono in televisione, stanchi di sentirci dire che lo Stato fa quel che può con le poche risorse che ha, stanchi di sentirci prendere per i fondelli da una bugia dietro l’altra.
Forse si è lasciato crescere per troppo tempo che il Popolo italiano sia incapace di scendere in piazza così come sta accadendo in molti Paesi stranieri, e questo li ha talmente rassicurati che ormai non lo temono più.
Ma il Popolo è imprevedibile, cari pseudo governanti! Il Popolo è capace di cose straordinarie, deve soltanto prenderne nuovamente coscienza. Quel giorno non sarà tanto piacevole e non credo che vedremo tanti sorrisi sui vostri volti. Quel giorno lo state rendendo sempre più vicino, ve lo dice una delle persone più contrarie alla rivolta di piazza! E questo non mi lascia tranquillo…