L’Italia, il Paese del “tutti lo sanno” e dove ognuno finge di non sapere.

L’Italia, il Paese del “tutti lo sanno” e dove ognuno finge di non sapere.Questo quando si tratta di fatti gravi, di veri e propri reati perpetrati, in maggioranza, a danno dei cittadini onesti, perchè quando si tratta di pettegolezzi su storie di quartiere, vere o inventate, allora tutti parlano, persino quelli che nulla sanno, ma che “si sentono in dovere” di partecipare al passa parola per non apparire come “fuori dal mondo”.
Ridicoli, questo siamo!
La moglie di Tizio se la fa con il marito di Caio…” e tutta la città lo viene a sapere in men che non si dica (interessati a parte, ovviamente). “In quell’ufficio hanno falsificato carte in cambio di un appartamento, in cambio di soldi, in cambio di prestazioni sessuali…” e, stranamente, ancora una volta, se si prova a tenere l’orecchio teso poichè la notizia cammina sul filo del “Io non ti ho detto nulla, ti rccomando…”, l’intera città conosce i fatti (eccezion fatta per la magistratura, che sembra vivere fuori dal mondo, in attesa che ci sia una specifica denuncia, ben lungi dall’avviare indagini per scoprire l’eventuale veridicità dei “Si dice che…”).
Il motivo per il quale non me la prendo più di tanto, seppur amareggiato e un po’ schifato da tale comportamento umano, è che questa “prassi” è consolidata da quando l’uomo ha cominciato a comprendere e a far sua l’attitudine al possedere, all’avere sempre di più, all’esercizio del potere e alla conseguente ricchezza economica.
Animo in pace, allora, e spirito di rassegnazione, poichè il tempo dei “martiri” è passato da un bel pezzo…

(mercoledì 11 luglio 2012 alle ore 17.45)

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