Il “grande fratello” del Fisco.


Oltre un milione di famiglie dichiara reddito zero, ma spende: bisogna fare chiarezza.”  Questa la dichiarazione di Attilio Befera, Direttore dell’Agenzia delle Entrate e Presidente di Equitalia.
Sarà anche vero, anzi, sicuramente è vero, caro Direttore e Presidente, ma mi piacerebbe che prima di cominciare ad inviare cartelle esattoriali e aperture di contenziosi con le famiglie in questione, potesse entrarci in quelle famiglie, o almeno in gran parte di esse. Mi piacerebbe che vedesse come si fa, molto spesso, a pagare le bollette (perchè se non paghi, ti “tagliano” le utenze e resti al buio, al freddo, senza acqua e pieno di immondizia). Mi piacerebbe che entrasse a vedere come fanno tante famiglie a comprarsi le medicine necessarie per continuare a sopravvivere. Mi piacerebbe che provasse a comprendere come non si possa fare a meno, talvolta, di mandare un figlio in piscina o in palestra  per ragioni di salute. Mi piacerebbe che entrasse in queste famiglie per “assaporare” l’amaro che ingoiano giorno dopo giorno, in continua lotta con i mille problemi e con i propri fallimenti come persone, oltre che come cittadini di questo Stato. Mi piacerebbe farle comprendere -signor Attilio Befera- che lei percepisce una cifra talmente spropositata ogni anno, che se anche fosse tassato dell’ottanta per cento di ciò che guadagna al lordo, al netto le rimarrebbe sempre una cifra spropositata, mentre tante delle famiglie che sta prendendo di mira, molto spesso fanno i conti, a fine giornata, con gli spiccioli di centesimi rimasti dalla spesa obbligata e necessaria per un pasto.
Si, signor Direttore e Presidente, è vero: ci sono tante persone in Italia che evadono le tasse, ma la colpa non sempre è della disonestà. Il più delle volte (almeno nel caso delle famiglie di cui parlo e che sta diventando la stragrande maggioranza) è perché la voragine che lo Stato da lei rappresentato ha creato nel tempo è talmente profonda che si prova a “riempirla” prendendo “materiale” da contenitori vuoti, mentre già solo con i 98 miliardi evasi dalle società di Slot Machines oggi non staremmo qui a discutere. Come mai avete abbandonato l’idea del recupero e avete permesso di “patteggiare” una cifra simbolica nonostante l’evasione accertata? E ancora. Perché non andate a verificare seriamente i capitali all’estero, i grandi patrimoni nascosti, gli sprechi della Pubblica Amministrazione e, soprattutto, della politica? Come mai ancora non avete fatto la scelta di ridurre gli stipendi di Funzionari e Dirigenti di alcuni apparati dello Stato, nonché eliminare i vari Consigli di Amministrazione di tutti carrozzoni che mantenete in piedi per avere sempre i “bacini di voti” a disposizione per i politici che vi consentono di “spendere e spandere” con i soldi di tutti gli italiani? La sede che avete acquistato compresi i posti auto al coperto e che avete pagato una cifra “indicibile”, era veramente necessaria? Ed il suo prezzo, è veramente equo?
Signor Direttore e Presidente Attilio Befera, io credo che prima di attivare questo “grande fratello” che entrerà solo (e lo ribadisco “SOLO”) nelle case della povera gente (perché troverete il modo di baypassare  “alcuni” contribuenti, ne sono sicuro…) avreste dovuto fare un serio ed onesto esame di coscienza seguito da un VERO buon esempio per la popolazione. Poi, avvenuto questo, vi sareste resi conto che probabilmente non era più necessario mantenere in vita tante tasse che servono solo ad impoverire la gente.
Non sono per la rivolta “fiscale” perché ritengo che le tasse vadano pagate, ma da persona onesta devo dire che sono quasi pentito di averlo sempre fatto, di aver sempre osservato le Leggi e pagato il dovuto. Mi creda: molta gente oggi si trova sotto usura, da un lato e dall’altro della barricata. Prende dagli usurai della malavita e li deve dare ad Equitalia che non sente ragioni, ma guarda solo sullo schermo di un Pc che gestisce “parametri” messi lì da qualcuno che non è mai sceso in mezzo alla gente per verificare se quei “quozienti” che tanto facilmente ha inserito fossero applicabili nella realtà.
Ieri condannavo quelli che protestavano in modo quantomeno “poco ortodosso”, oggi non so se continuerò a condannarli. Mi perdoni, ma questa “sconfitta” appena esternata è colpa sua e dello Stato che lei sta rappresentando e, per una volta, non me la sento addosso come tale.

 

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