I nuovi “Vespri” siciliani?

Ancora qualche giorno e sapremo la verità: il voto in Sicilia sarà davvero il punto di partenza della “primavera italiana”?
La campagna elettorale è stata teatro di grandi affollamenti per il “nuovo”, per la voglia di riscatto, per questa ondata di “diverso” che il M5S ha proposto con il suo testimonial per eccellenza, Beppe Grillo, e che ha diffuso via web mostrando -e dimostrando-  quanta partecipazione ci sia stata, nonostante i media abbiano dato poco o niente risalto alla cosa.
Adesso toccherà ai siciliani, alla loro voglia di riscatto e al loro coraggio di “cambiare”, senza sentirsi “minacciati” dal nuovo che “pesta i piedi” al vecchio, né tantomeno dal “vecchio” che si sente minacciato dal “nuovo”.
Lo slogan che ha insistentemente pronunciato Grillo è stato “Se cambia la Sicilia, cambia tutta l’Italia!” e credo che abbia assolutamente ragione: “l’onda d’urto” che genererebbe una vittoria clamorosa del Movimento 5 Stelle potrebbe far tremare anche il “Palazzo” di tutte le altre regioni italiane e del Parlamento nazionale.
Ma in qualche modo è già riuscito a far tremare la politica nazionale e il silenzio assordante della stampa e della televisione su quello che sembra essere primo partito in Sicilia e secondo a livello nazionale la dice lunga. E se consideriamo la decisione eclatante della Commissione Bicamerale per gli Affari Regionali -di cui ho parlato nella precedente Riflessione Spettinata- di bocciare all’unanimità i tagli alle Regioni e agli Enti Locali, probabilmente la voglia di riscatto del Popolo italiano onesto farà presto accorciare le distanze con il Pd fino al “sorpasso” anche in campo nazionale.
A prescindere da ogni cosa, io spero che questo voto in Sicilia sia davvero, come dice Beppe Grillo, l’inizio di un grande cambiamento di rotta. Se finalmente il Popolo si sveglierà dal torpore nel quale è caduto per apatia, disinteresse totale verso la politica, rassegnazione o qualsiasi altra ragione, forse possiamo sperare di ridare ai nostri figli almeno la dignità di Popolo libero dalla schiavitù di una democrazia praticamente inesistente.
In bocca al lupo, amici siciliani: date il “via” per cambiare l’Italia! Dimostrateci che è possibile!

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4 comments

  • Hello, guest
  • Giancarlo spero che succeda davvero , ma i dubbi , non per pessimismo, rimangono . Poi la sicilia è troppo controllata per far decollare la rivolta , comunque vedremo , la voglia di nuovo sicuramente è scoppiata staremo a vedere se le cartucce sono piene o a salve

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      Io mi auguro di cuore, per il bene dei siciliani e per quello dell’Italia intera, che non si lascino intimidire al momento del voto e che la rivolta delle coscienze sia cominciata.
      Mi fa piacere che stai leggendo le cose che scrivo e mi permetto di invitarti a leggere e commentare anche altri articoli.
      Anche il Blog nasce per smuovere le coscienze oneste e questo può avvenire se chi sostiene le mie stesse ragioni, mi dà voce partecipando alla mia iniziativa, sia leggendo e commentando, che facendo link su Fb o invitando i propri amici a leggere e divulgare.
      Un abbraccio.

      • l’altro giorno ho parlato di te a un mio amico al lavoro , che però è di destra cmq ti ha chiesto l’amicizia , e ha detto che gli piace quello che scrivi ,che ti avrebbe seguito , almeno se non ti fossi rivelato un sinistroide . io gli ho risposto che non esiste più ne la destra ne la sinistra . le persone vanno valutate per quello che esprimono , per le idee a prescindere dalle associazioni a gruppi politici . cmq penso che è diventato un tuo fan . ho pensato di estendere la tua voce nel lametino

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        Non so chi sia perchè mi arrivano tante richieste di amicizia, ma ti ringrazio per la stima che mostri verso di me e ringrazia pure il tuo amico che spero di riuscire ad individuare fra i tanti. Le mie “Riflessioni Spettinate” le stanno riprendendo anche altri siti e alcuni periodici perchè evidentemente sono il frutto del “pensare comune” rispetto ai tanti argomenti che la quotidianità ci “impone” di affrontare. Al tuo amico puoi dire tranquillamente che non ne faccio più da tempo una questione di “latitudine” politica, ma solo una battaglia per la difesa dei Diritti dei Cittadini e soprattutto dei più deboli. Spesso intraprendo battaglie per cose che neppure mi sfiorano personalmente, ma che necessitano di essere portate all’attenzione dell’opinione pubblica per trovare adeguate soluzioni. Parlandone e facendo si che l’eco arrivi a chi di dovere, probabilmente, c’è qualche possibilità in più per cambiare le cose.