“Ho sbattuto contro la porta…”

In questo mondo che “maschera” qualsiasi cosa per non lasciar vedere la vera faccia di sé, che usa ogni mezzo per “apparire”, invece che “essere”, compaiono con sempre più frequenza dei nuovi “mostri” mascherati da “uomini innamorati”, da “padri amorevoli”, da “insegnanti attenti”, da “agnelli” in una jungla selvaggia e pericolosa addobbata con le lucine natalizie per farla sembrare un albero in festa.

Quante mogli hanno “coperto” per anni -e talune ancora coprono- le violenze subìte dai propri mariti ossessivamente gelosi, frequentemente ubriachi o semplicemente “gretti” e violenti? Sono donne spesso impaurite, per non dire terrorizzate, dall’uomo che hanno creduto di amare e al quale hanno dedicato la propria vita e donato dei figli. Lo stesso uomo che le picchia selvaggiamente per poi implorarle di tornare a casa quando finalmente trovano il coraggio di andare via. Lo stesso uomo che si sente “tradito” quando trovano il coraggio di denunciare alle Forze dell’Ordine i soprusi e le violenze subìte.
L’insegnante che si accosta alla ragazza più riservata o a quella più esuberante offrendo “protezione” scolastica, il datore di lavoro che offre un aumento di stipendio o minaccia il licenziamento, il padre despota e pervertito che terrorizza e sottomette la figlia ancor poco più che bambina… Tutte queste sono immagini che non sono il frutto della lettura di libri di fantasia, ma un aspetto dell’amara realtà che troppo spesso la cronaca porta alla ribalta. E’ la fotografia di un degrado sociale che non sempre coincide con quello economico, ma che lascia perplessi perché è in essere in un periodo storico, sociale e culturale che avrebbe dovuto bandire dalla mente dell’uomo questo tipo di “bestialità”.
Ieri, oggi e domani, contro ogni violenza sulle donne, contro ogni forma di violenza sugli essere umani, contro ogni forma di violenza…

 

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