“Francesco” santo, “Francesco” papa…

Francesco di Assisi, il frate povero che ha scosso la Chiesa Cattolica agli albori del 1200, torna in modo prorompente a scuotere, ancora una volta, la Curia romana ed il mondo intero, non solo quello cattolico.
Un personaggio strano, Francesco (oggi sarebbe probabilmente definito come un soggetto affetto da disturbi ossessivo-compulsivi), capace di travolgere e sconvolgere con la sua semplicità di enunciazione del grande concetto evangelico secondo cui bisogna vivere imitando Cristo. Si, un personaggio decisamente strano, ma certamente affascinante e meritevole di un’attenzione che oggi tutti abbiamo distolto in favore di un consumismo sfrenato, di un correre continuo in modo frenetico, dalla mattina alla sera, arrivando a poggiare la testa sul cuscino senza aver fatto tutto ciò che ci eravamo prefissi al mattino. Un personaggio strano che ci ha consegnato la storia -e per chi crede, direttamente dalle mani di Dio- per ricordare al mondo quali sono le priorità che rendono l’uomo veramente ricco, i governanti veramente giusti, la Chiesa veramente espressione di un insegnamento evangelico direttamente impartito da Cristo, Figlio di Dio.
Oggi abbiamo il primo Papa Francesco di tutti i tempi, altro personaggio che, dal canto suo, sta mostrando di essere uno straordinario dono che la storia -e sempre per chi ci crede, il buon Dio- sta regalando al mondo intero per ricondurre la Chiesa stessa -intesa come Curia romana- su una strada probabilmente smarrita, e contemporaneamente per rigenerare dentro ciascuno di noi la speranza che un mondo migliore sia possibile.
Non gira scalzo, ma non veste scarpe o abiti sfarzosi, ha tenuto la sua croce di ferro rifiutando quella in oro e ha parlato di una Chiesa povera per i poveri, ha preferito il pulmino all’auto di lusso, ha pagato personalmente il conto all’albergo, ha rotto i protocolli e si è avvicinato alla gente, parla a braccio, non ha gradito nella Basilica la presenza del cardinale accusato di pedofilia… Insomma, tutto lascia presagire e sperare che questo Papa voglia incarnare Francesco di Assisi in una chiave più moderna, ma con il suo stesso spirito.
La domanda (ed il timore) che nasce spontanea è: lo lasceranno fare? Gli consentiranno di essere Papa e nello stesso tempo di “governare” la Chiesa come egli desidera secondo i dettami del Vangelo per darle un’impronta che rifletta il nome che si è scelto? Sono veramente maturi i tempi perché un Papa così possa portare al naturale compimento il suo mandato già molto apprezzato, sebbene ancora all’inizio, in ogni parte del mondo e da ogni rappresentante-simbolo della società moderna? Io voglio credere (e sperare) che Francesco, Vescovo di Roma e della Chiesa Universale, sia artefice di una grande conversione per tutti i Porporati e tutti i Prelati del mondo, perché tornino ad essere punto di riferimento per i Popoli e non motivo di critiche e di attacchi sia da parte dei media che da parte di tante vittime dell’errore e del peccato in cui tanti sacerdoti sono caduti, quasi sempre impunemente.
Cari Francesco d’Assisi e Papa Francesco, fate che la “stranezza” che io vedo nelle vostre personalità, possa diventare un esempio in tutti i campi, dalla religione alla politica, dalla scienza all’economia, e contagiare il mondo intero. Ne abbiamo veramente bisogno.