Bocciato il Decreto taglia spesa.

La Commissione Bicamerale per gli Affari Regionali ha bocciato all’unanimità il Decreto sui tagli ai costi della politica di Regioni e Enti locali…
E c’è da meravigliarsi? Fin quando saranno loro stessi a dover decidere cosa, come, quando e dove spendere il denaro pubblico, è forse pensabile che accetteranno di poterne “spendere” di meno? Io non credo proprio! Fingono di essere disposti a qualsiasi sacrificio per amore dello Stato che rischia di collassare da un momento all’altro, per “dare il buon esempio” ai Cittadini che, invece, non possono assolutamente “bocciare” tutti i provvedimenti che li vedono di colpo sempre più tassati e ridotti alla fame.
Ogni “occasione” è sempre stata una ghiotta opportunità per poter gestire ulteriori fiumi di denaro pubblico che, come accade proprio con l’acqua, nel suo “scorrere” trova sempre qualche “via di fuga” al di fuori del suo corso naturale. Quando mia madre faceva ancora l’orto (e parlo di pochi anni fa, poco prima del suo ultimo ictus), al mattino presto o in tarda sera si andava ad innaffiarlo per consentire ai vari germogli di crescere e portare i suoi frutti. Da bambino ci andavo anche io qualche volta e il mio ruolo era  -mentre l’acqua scorreva nei solchi adeguatamente preparati con un percorso unico a scendere- di prestare attenzione ai “buchi” che si formavano all’improvviso a deviare il corso dell’acqua nel sottosuolo: c’era “‘u tupinaru” (la talpa di campagna) che scavava soprattutto nel terreno arato per maggiore facilità e l’acqua si deviava in quei cuniculi per uscire fuori chissà dove. Io ero munito di una piccola zappetta e tappavo questi buchi portandoci sopra della terra: facevo il “vigilantes”, “l’Agente di Polizia” che non permetteva al bene prezioso per la sopravvivenza dell’orto di essere “trafugato” e portato chissà dove a disperdersi senza produrre.
La politica (e molto spesso anche i Funzionari infedeli) ha sempre gestito fiumi di denaro pubblico senza effettivi controlli, soprattutto quelli che erano direttamente gestiti dai partiti, deviandone il corso per arricchimento personale, per conquistare ulteriore potere spesso approfittando delle necessità di gente disperata che è stata costretta a svendere la propria dignità al migliore offerente.
La triste decisione unanime che ha preso la Commissione Bicamerale sul Decreto taglia sprechi delle Regioni e degli Enti locali ci riporta alle stesse condizioni di prima dello scandalo nella Regione Lazio. Ma è mai possibile che non si rendano conto che così facendo creano una divisione ancora più profonda con la parte onesta del Popolo Italiano? Siamo stanchi! Stanchi di essere “spremuti” come limoni e di essere considerati “solo” numeri, Codici Fiscali, Tessere Elettorali.
E adesso ci aspettano le decisioni dei Comuni sulle aliquote da applicare all’IMU e già si parla della volontà di applicare il massimo consentito dalla Legge, sempre mascherando con la necessità di sopperire ai minori trasferimenti da parte dello Stato centrale.
Auguri, Popolo Italiano: ancora una volta siamo stati presi per i… fondelli!

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